Educazione felina

Educazione felina
Educazione felina

A dover imparare, siamo noi o loro?

«Da poco ho adottato un gattino che gironzolava libero nel mio quartiere. O forse è lui che ha adottato me? Ad ogni modo, non ho esperienza con i gatti e non riesco a stabilire delle regole in casa. Come fare in modo che il gatto non prenda il sopravvento?!» (S.Z.)

Come fare perché il gatto non prenda il sopravvento? Giusta osservazione: se è vero che vanno sempre rispettate le esigenze dell’animale, è pur vero che la convivenza deve essere un’esperienza piacevole per entrambi.
Ma la domanda che mi sorge spontanea un attimo dopo è: quali sono le aspettative del gatto nei nostri confronti? Conoscete l’etologia del vostro compagno, il suo modo di comunicare con l’esterno, il tipo di ambiente di cui ha bisogno? Conoscete le reali esigenze di specie?

Se l’educazione cinofila è una pratica ormai (fortunatamente) molto diffusa, l’educazione felina lo è un po’ meno. L’animale che meglio rappresenta la nostra idea di “spirito libero”, dovrebbe semplicemente assoggettarsi alle nostre volontà. Eppure il processo di addomesticamento dei gatti è piuttosto recente (5000 anni fa) se paragonato a quello dei cani (20.000 anni fa), e questo implica anche un maggior bisogno di esprimere i loro comportamenti innati in maniera spontanea.

Ma allora, come stabilire una convivenza serena, nel rispetto delle esigenze di tutta la famiglia? Vediamo quali sono i più comuni errori di comunicazione ed educazione.

Le punizioni: il rapporto fra gatto e essere umano è un patto basato sulla fiducia. Il punto non è mai quali siano le nostre intenzioni, ma qual è la percezione che il gatto ha della nostra azione!

Utilizzare punizioni fisiche (anche il classico “colpetto sul sedere”, schiaffetti o peggio) può portare il micio a scappare ogni volta che ci vede arrivare. Probabilmente questo a qualcuno farà pensare che ha capito la lezione, ma non è così. Timore e soggezione non significano affatto comprensione. L’apprendimento è favorito solo da amore, rispetto, pazienza. In pratica, l’apprendimento avviene solo in un ambiente familiare sereno e in cui ci sia spazio per la libera espressione.

Il gioco notturno: tutte le notti veniamo svegliati da Micio che ci impasta la pancia, salta sui mobili, miagola o corre all’impazzata inseguendo nemici immaginari? Tutto questo è assolutamente normale!
I gatti sono animali prettamente notturni, e in condizioni di libertà, nelle ore di buio sarebbero attivi per la caccia. Se vivono in casa, possono abituarsi ai nostri orari e ai nostri ritmi di sonno-veglia, ma è un processo che richiede un certo tempo. Non stupitevi quindi se i cuccioli, che ancora non si sono adattati agli orari umani, di notte mettono in atto strani e rumorosi comportamenti: piuttosto riflettete sul fatto che adottare un cucciolo non è sempre un’impresa facile, come invece comunemente siamo portati a pensare!

Le soluzioni a questo problema possono essere due. La prima, la più semplice, è negare a Micio l’accesso alla camera da letto, almeno fino ai 7-8 mesi di età. Questo metodo ha lo scopo di non rinforzare la sua abitudine a giocare sul nostro letto durante la notte, almeno fino a quando non avrà raggiunto un età sufficiente per sviluppare un adeguato adattamento agli orari umani.

Se assolutamente non potete rinunciare alla compagnia notturna di Micio, allora prendete qualche accorgimento:

  • Prima di andare a dormire, assicuratevi che abbia a disposizione solo giochi non rumorosi!
  • Se durante la notte Micio inizia a giocare saltando sul letto, fate finta di nulla. Non alzatevi, non parlate, non reagite: in pratica, fate finta che non esista! Qualsiasi gatto si annoia presto, a giocare da solo. Con il tempo, i suoi tentativi di svegliarvi saranno più rari e brevi.
  • Riempite la ciotola prima di andare a dormire. I gatti sono abituati a mangiare di più durante la notte, e Micio potrebbe essere così scatenato solo a causa della fame.

Uso dello spruzzino con acqua. Ma sul serio c’è ancora qualcuno che crede in questo metodo per disabituare Micio ai comportamenti sconvenienti? Niente di più sbagliato.
I gatti NON associano l’arrivo dell’acqua alla loro azione, bensì alla vostra presenza! In pratica, utilizzando questa tecnica “a tradimento”, il gatto imparerà a non compiere una determinata azione davanti a voi, ma continuerà a farlo quando non ci siete!

I mobili e l’arrampicata libera. È fondamentale: non si può e non si deve mai dimenticare la natura del gatto e il suo bisogno innato di sfruttare lo spazio in tutte e tre le dimensioni. Vivere con un gatto, significa anche comprendere che arrampicarsi, farsi le unghie, saltare su diverse altezze, sono prodezze che possono essere gestite al meglio, forse limitate, ma non completamente soppresse, essendo esse il risultato di un bisogno innato di specie.

 

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