Perchè è giusto sterilizzare i gatti?

Sterilizzare i gatti: una scelta etica e responsabile.
Sterilizzare i gatti: una scelta etica e responsabile.

Un atto di rispetto verso gli animali e verso la società.

La sterilizzazione è una scelta etica e responsabile, un atto di rispetto verso gli animali, verso chi li accudisce e verso la società.
Eppure a molte persone l’idea di sterilizzare il proprio gatto non piace: alcuni la vedono come una mancanza di rispetto, altri come un dolore evitabile. Altri ancora non vogliono rinunciare all’emozione di vedere con i propri occhi la venuta al mondo di un’allegra cucciolata.

Per certi aspetti, queste opinioni sono più che comprensibili: i cuccioli appena nati ci regalano sempre gioia, ed è bella l’idea di poter lasciar vivere i nostri animali liberi nella loro natura, nel comportamento e… Integri nella loro anatomia!

Ma nella realtà, ci sono delle conseguenze che dovremmo sempre tenere presente: la loro libertà di comportamento secondo natura significa anche dover mettere in conto ogni anno numerosi accoppiamenti per il maschio, e almeno due gravidanze per la femmina.
Nel frattempo i cuccioli crescono, e in breve tempo diventano adulti; se non troviamo una famiglia che li adotti, avremo altri adulti che a loro volta ci regaleranno altri cuccioli.

Per quanto sia grande il nostro amore per loro, è impossibile cambiare il corso della natura. E anche l’idea di tenere chiuso in casa l’animale al momento del calore, oltre ad essere per lui fonte di una grande sofferenza, diventa anche un’impresa veramente difficile.

La maturità sessuale dei gatti avviene attorno ai 6-12 mesi (6-8 mesi per le femmine, 8-10 per i maschi). A quest’età la gatta avverte il primo calore (estro) che dura intorno ai 4 giorni: se non è lasciata libera di accoppiarsi, il calore si ripeterà con intervalli di una settimana, anche per due o tre mesi.
Il maschio, a differenza della gatta, non ha periodi in cui la sua attività sessuale è attiva ed altri in cui invece è latente: i gatti maschi sono sempre pronti all’accoppiamento, e il loro stato di eccitazione dipende solo da alcune sostanze (i feromoni) che vengono liberate dalle gatte in calore, le quali dichiarano in questo modo di essere disposte all’accoppiamento.
È utile sapere che i feromoni vengono rilevati anche a distanza di 2 km, quindi anche i gatti che vivano in un grattacielo, non sono immuni agli effetti!

I segni del calore, e i comportamenti che dovrete sopportare se pensate di tenere un gatto chiuso in casa, sono tanti e difficili da gestire: miagolii molto forti, ripetuti a lungo, marcature urinarie fuori luogo e fortemente odorose, aggressività.

Se l’idea di sterilizzare i vostri gatti vi sembra ancora egoista o “contro natura” quindi, dovreste tenere in considerazione alcuni aspetti.

Anche avendo la sicurezza di far adottare i nostri cuccioli, una gatta ha almeno due calori l’anno, e in ogni gravidanza può partorire 3-5 cuccioli. Con un rapido conto, si ottiene che in una durata di vita media di 15 anni, avremo fatto nascere almeno 120 cuccioli, i quali si saranno poi moltiplicati a loro volta.

La sterilizzazione permette un’aspettativa di vita molto più lunga, e rappresenta la migliore prevenzione verso malattie come la FIV e la FELV, che sono trasmesse attraverso scambi di sangue o liquidi organici. Senza contare le zuffe fra gatti e le “fughe d’amore”: i maschi sterilizzati diventano meno aggressivi, non sono distratti dalla ricerca della femmina in calore e quindi sono più attenti quando attraversano le strade o incontrano altri animali.
Secondo le statistiche, un animale sterilizzato vive quasi il doppio.

L’intervento va eseguito prima o dopo il primo calore? Molti veterinari sono concordi sul fatto che la sterilizzazione precoce (entro il primo calore) per le femmine abbassa l’incidenza di tumori mammari del 98% e nei maschi previene patologie della prostata e dei testicoli.

Infine, sfatiamo i luoghi comuni. Ci sono credenze popolari secondo cui un animale se sterilizzato diventa obeso, cambia il carattere, diventa più “stupido”… Queste sono tutte convinzioni prive di fondamenta scientifiche. Gli unici aspetti su cui si possono avere degli effetti con la sterilizzazione, sono eventualmente l’aggressività e la territorialità.
Il peso o il comportamento di un animale non dipendono mai dalla sua attività sessuale, ma dallo stile di vita in generale e dagli stimoli che noi siamo in grado di dargli nella convivenza.

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4 Comments

  1. Avatar

    Michele Pellegrino

    C’è un solo fatto, che è palese e sotto gli occhi di tutti: a Roma prima ogni quartiere aveva il suo micio “di riferimento”. Ora di gatti non se ne vedono quasi più, praticamente spariti. Chissà perché? È logico che se interveniamo sul meccanismo della riproduzione, prima o poi (non oggi s’intende perché i processi naturali sono lenti) ma dopodomani ci priveremo di uno dei nostri più cari amici oltreché di una delle specie più affascinanti. Vi dispiace se un gatto muore investito durante il periodo dell’esterno? Sono gli incerti del mestiere. Almeno è morto facendo il gatto, quello che madre natura ha previsto per lui. Per un gatto che muore investito ce ne sono 11 (per dire) che riescono a riprodursi e perpetuare la specie. Il fatto è che noi umani pensiamo di capire la natura e di intervenire nei suoi meccanismi ma faremmo meglio a starne alla larga perché finora troppi guai abbiamo combinato. Per finire: credo che non sia cosa buona tenere un gatto in casa. È un animale libero e se gli vogliamo veramente bene dobbiamo sopportare anche il rischio che non torni più. Altrimenti forse questo amore si chiama egoismo.

    1. Tiziana

      Tiziana

      Buongiorno Michele, grazie per aver condiviso il tuo pensiero. Trovo romantica la tua visione della vita secondo natura, ma anche abbastanza anacronistica. Mi chiedo, ad esempio, se tu quando hai intenzione di corteggiare qualcuno te ne vada in giro a piedi lungo strade ad alto scorrimento, attraversando ad occhi chiusi. E se poi faccia l’amore senza alcuna precauzione: incidenti, gravidanze, malattie sessualmente trasmissibili, sono nulla in confronto all’importanza di vivere secondo i ritmi naturali. Perché di questo si tratta. Spero perdonerai il mio sarcasmo, ma quello che voglio dire è che non si può tirare in ballo la natura solo quando ci fa comodo. Siamo disposti, noi per primi, ad assumerci i rischi di una vita naturale?
      Parliamo poi di numeri: nonostante le massicce campagne e gli incentivi per favorire la sterilizzazione, solo Enpa Treviso ha registrato l’anno scorso 850 gatti recuperati. Da dove? Da strade, fossi, sacchetti dell’immondizia. E non è l’unica associazione ad agire in provincia. Perché chi detiene gatti interi, spesso non è disposto poi a farsi carico minimamente dei cuccioli, in termini di cure e nemmeno in termini di cibo. Quando aumentano troppo, danno fastidio a tutti. Se non al proprietario, ai vicini di casa. Anche in situazioni di colonie libere e controllate (quindi animali sani e curati) infatti è difficile proteggere gli animali dalle persone, e non è raro sentire di intere colonie avvelenate.
      Concordo con te invece sul fatto di avere gatti liberi di esprimere il loro istinto. Purtroppo non tutti hanno questa possibilità, ma personalmente vivo in campagna e ho installato sulla porta una gattaiola, proprio perché abbiano modo di entrare e uscire a loro piacimento. Soprattutto la notte, quando hanno più voglia di cacciare. Ti dirò che nonostante questa possibilità, alcuni dei miei gatti preferiscono rimanere sempre in casa. Fra questi, ce n’è una che per 12 anni è vissuta in aperta campagna, curata e nutrita ma dormendo in un fienile. Alla morte della proprietaria, l’ho portata a casa proprio perché sapevo che qui avrebbe potuto continuare a fare la stessa vita libera. Niente, non vuole uscire, preferisce il divano. Evidentemente non tutti i gatti sono uguali.

  2. Avatar

    Alberto

    In conclusione meglio sterilizzare i gatti così rischiano di contrarre meno malattie, ed é sicuramente un bene, ma non solo!
    sono meno aggressivi, non si azzuffano, non scappano dalla casa dove li teniamo rinchiusi a causa del nostro grande amore, non disturbano la quiete domestica quando sentono il desiderio innato di accoppiarsi e noi glielo impediamo, e soprattutto così non portano avanti la loro specie secondo le logiche che la natura ha deciso.
    Il tutto avendo la presunzione di sapere con certezza che a loro non fará differenza alcuna, anzi saranno anche più felici. ********
    Se é certo un argomento delicato, ancor più in un contesto in cui l’uomo ha già modificato l’ecosistema e la natura della specie felina, di sicuro la soluzione che qui viene proposta é tutt’altro che olistica, direi anzi utilitaristica, e qualcuno potrebbe giustamente chiedersi, se é bene adottarla per i gatti, perché non adottarla anche per gli uomini visti i suoi molteplici lati positivi (e nessuno negativo!).
    …visione ancor meno olistica, dal momento che non prende minimamente in considerazione l’anima (singola o di gruppo) dei gatti in questione, la cui vita terrena viene fortemente modificata da noi arbitrariamente, dall’alto di conoscenze decisamente limitate se non assenti.
    Mi auguro che tutti coloro che possiedono dei gattini non seguano questi consigli sennò potremmo correre il rischio di trovarci fra non molto tempo ad aver estinto la specie felina senza neanche aver capito come e soprattutto perché..

    …questa risposta non é dettata dalla volontà di litigare o creare attriti, ma un pó dalla tristezza perché tutti (in internet), dai blog più scientifici o commercialmente interessati, a quelli più “umani” come credo sia questo, lodano ampiamente la sterilizzazione (! IMPEDIMENTO DEL CICLO DELLA VITA ! ) e nessuno si sforza di guardare un pó più in lá nella natura più profonda, e sicuramente piú sincera e sacra degli animali, che va sicuramente oltre la visone edulcorata che noi abbiamo di loro..

    1. Tiziana

      Tiziana

      Buongiorno Alberto, e grazie per aver espresso la tua opinione, che pubblico volentieri anche se non incontra le mie idee, perché espressa con tono garbato e perché credo che ogni punto di vista sia utile, al fine della propria crescita personale.
      Mi permetto di contestare la tua opinione solo su un punto che trovo oltremodo esagerato: l’ipotetico rischio di estinzione della specie felina. Non solo siamo molto lontani da questo rischio, ma al contrario i gatti domestici sono ritenuti responsabili dell’estinzione di molte specie selvatiche, a causa della loro attività di caccia non sempre finalizzata al nutrimento. Argomento altrettanto delicato, che non voglio affrontare in questa sede, ma su cui potrai sicuramente trovare molto materiale online.
      I motivi per cui continuo a rimanere favorevole alla sterilizzazione, si basano principalmente sul fatto che, come tu stesso dici, l’essere umano ha profondamente modificato l’ecosistema e la natura delle specie tutte. Ritengo che la società attuale non sia adatta ad ospitare animali domestici lasciati liberi di vivere la loro natura. Non credo, ad esempio, che morire sotto un automobile sia eticamente più accettabile di quanto possa esserlo a livello morale ed energetico l’interferenza umana sul loro ciclo vitale.
      Il giorno in cui questa società dovesse dimostrarsi meno ostile nei confronti degli animali, e lasciasse più spazio all’espressione naturale di tutti gli esseri viventi, sarò felice di cambiare idea sulla sterilizzazione. Fino a quel momento credo che gli animali, soprattutto cani e gatti che con la domesticazione sono stati in qualche modo costretti a vivere in un contesto che non gli appartiene del tutto, credo come dicevo che questi animali vadano tutelati, con l’unico scopo di evitare inutili ulteriori sofferenze.

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