Ho perso il gatto. Anzi no, è ritornato!

Minni e Micia
Minni e Micia

Lezioni di Naturopatia da una gatta scapestrata.

Micia docet, sempre. Tutti i gatti, con cui vivo e ho vissuto, mi hanno insegnato tanto: lezioni di vita, d’amore, di cultura felina. Ma Micia è la più scapestrata della famiglia, e quindi è quella che meglio mette alla prova le mie abilità di naturopata bestiale.

Fino a qualche anno fa, inaugurava l’inizio della stagione estiva raccogliendo nelle sue prime passeggiate qualche zecca indesiderata: non volendo sottoporla eccessivamente a trattamenti con antiparassitari tradizionali (che comunque non erano abbastanza efficaci per proteggerla) ho sperimentato e apprezzato l’olio di Neem.
Un giorno invece è tornata dalle sue scorribande con una zampina fuori uso. Miagolii inferociti e dolori lancinanti causati da una distorsione, per cui era indispensabile l’assunzione di antinfiammatori: il Ribes Nigrum ha dato in questo caso ottimi risultati!

Questa volta è sparita per ben cinque giorni da casa. E quando ormai temevo di averla persa, è tornata: stanca, provata dall’esperienza, disidratata. E con il pelo sporco e puzzolente di benzina o gasolio che fosse, segno che per questi cinque giorni è stata chiusa in qualche locale caldaia o simili. Ancora una volta, Micia fa in modo che io metta in pratica le mie conoscenze di Naturopatia applicata agli animali!

Prima cosa, ovviamente: tanta acqua. Ma perché non approfittare della sua sete per somministrarle qualche tisana, che la aiuti a recuperare le energie perse in cinque giorni di digiuno completo? Ad esempio l’Ortica: le sommità fresche (oppure secche, se non è la stagione giusta!) in decotto reintegrano i sali minerali. Non tutti gli animali ne gradiscono il gusto, allora forse è meglio provare con l’acqua di cottura delle verdure, non salata, che può essere anche aggiunta al cibo.
Un’altra fonte di energia è l’Aloe, che contiene vitamine, aminoacidi e minerali. Per un gatto, così come per un cane di taglia piccola, è sufficiente una dose di mezzo cucchiaino, ma si può arrivare fino ad un cucchiaio per i cani di taglia grande.

Il pelo: è importante occuparsi della sua salute e aiutarla nella pulizia, per evitare che leccandosi ingerisca troppe sostanze nocive. Una spazzolata vigorosa, per eliminare il più possibile polveri e particelle tossiche. Poi una strofinata con un asciugamano inumidito con acqua e Hamamelis T.M., oppure Calendula T.M. (50 gocce in un litro d’acqua), decongestionanti per la cute. In alternativa, può andar bene anche un decotto di Malva, Ortica, Rosmarino.
Infine una spruzzata di olio di Neem o di Jojoba, non tanto per la profumazione, quanto per le capacità detergenti che hanno tutti gli oli: si legano alle sostanze grasse, esattamente come fanno i tensioattivi contenuti nei detersivi e bagnoschiuma, e per rimuovere lo sporco è sufficiente frizionare di nuovo con un asciugamano.

I Fiori di Bach, non mancano mai. Star of Bethlehem per superare lo shock della brutta esperienza; Olive per recuperare la forza fisica. Crab Apple per aiutare il processo di depurazione. Rescue Remedy se in generale, l’animale al ritorno appare ancora stressato, spaventato, agitato o eccessivamente irritabile.

 

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