Scottature e colpi di calore: la prevenzione

Scottature e colpi di calore: la prevenzione.
Scottature e colpi di calore: la prevenzione.

Cani e gatti non sudano, attenzione ai primi caldi.

I cani non sudano attraverso la pelle come gli esseri umani. Nemmeno i gatti. L’unico modo per loro di dissipare il calore, è il classico atteggiamento con “lingua a penzoloni”. Sembra un dettaglio poco importante, ma non è affatto così.

L’esposizione ai raggi solari è benefica per gli animali così come per noi, ma va fatta con moderazione. E mentre noi possiamo scegliere quando, come e per quanto tempo rimanere al sole, gli animali hanno raramente questa possibilità, perché siamo noi a scegliere per loro: quando e dove andare in passeggiata, come passare una giornata di vacanza, in che stanza soggiornare…

Scottature e colpi di calore (ipertermia) sono purtroppo incidenti che accadono di frequente, soprattutto in primavera, quando le prime giornate calde ci sorprendono e non siamo ancora preparati ad affrontare l’aumento della temperatura. Occupiamoci dei nostri animali con la giusta attenzione, senza sottovalutare mai quegli aspetti che ci differenziano e rendono il loro organismo più vulnerabile.
Innanzitutto, la prevenzione. Rispettiamo le regole di base, semplici eppure a volte trascurate.

Non lasciamo mai, per nessun motivo, il nostro animale chiuso in auto. Neanche se si trova all’ombra, e nemmeno con i finestrini leggermente abbassati. Molto meglio portarlo con noi, oppure lasciarlo a casa.

Se andiamo in spiaggia, evitiamo le ore centrali della giornata: ombrellone e acqua a disposizione potrebbero non essere sufficienti per resistere alla calura del sole.

Evitiamo di far indossare la museruola al cane, almeno nelle giornate più calde. È importante che abbia la possibilità di aprire la bocca per traspirare.

Evitiamo di tosare i cani, nella convinzione che il pelo lungo tenga troppo caldo. Al contrario, il pelo serve anche ad isolare l’organismo, e a proteggere la pelle dai raggi solari.
Allo stesso modo, attenzione anche a quelle parti del corpo naturalmente “nude”, coperte da poco pelo: le punte dell’orecchio, la parte del naso sopra il tartufo, il tartufo stesso, le tempie in alcuni gatti, i polpastrelli. Queste zone vanno protette dal sole, soprattutto negli animali con pelo bianco o pelle e tartufo chiari: si possono usare solari a protezione totale venduti per bambini, oppure quelli appositamente studiati per cani e gatti.

Ovviamente, lasciamo sempre acqua a disposizione, tutto il giorno. Ma non basta: facciamo anche attenzione che la ciotola si trovi in un luogo sempre all’ombra. Il rischio altrimenti è che il contenuto diventi bollente e gli animali si ustionino la lingua, oppure evitino di bere andando incontro a disidratazione.

Al posto dell’acqua, possiamo utilizzare un decotto preparato con le sommità fresche dell’ortica, per reintegrare i sali minerali. Non tutti gli animali gradiscono, ma vale la pena provare. In alternativa, proviamo anche con l’acqua di cottura delle verdure (senza sale), usata anche in aggiunta al cibo.

Impariamo a riconoscere i sintomi fisici che ci segnalano il pericolo di un colpo di calore. Preoccupiamoci e rechiamoci subito dal veterinario quando: l’animale ansima affannosamente, le gengive sono di colore rosso scuro, è in posizione supina e non vuole o non riesce ad alzarsi, sviene, perde conoscenza oppure da segni di disorientamento, la saliva è densa.

Prestiamo particolari attenzioni agli animali con fattori di rischio più elevato: cuccioli, età anziana, sovrappeso, malattie respiratorie o cardiache croniche, convalescenza da qualsiasi malattia, e cani appartenente a razze brachicefale (Pechinese, Carlino, Lhasa Apso, Boston Terrier, Bulldog, Boxer, ecc.): a causa della conformazione del muso, questi soggetti non riescono ad ansimare in modo efficiente per dissipare il calore corporeo.

 

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